Lo stabilisce una sentenza emanata in questi giorni dalla Corte
di Giustizia europea. La causa: una segnalazione dei tribunali
ungheresi. L’automobilista – danneggiato ha il diritto di scegliersi il
carrozziere che preferisce: no agli accordi fra Compagnie e carrozzieri
convenzionati
L’automobilista che subisce un sinistro alla propria vettura ha il diritto di scegliersi il carrozziere che preferisce. E’, in estrema sintesi, il succo della sentenza emanata in questi giorni dalla Corte di Giustizia europea, che di fatto “boccia”, in quanto contrari alle norme sulla concorrenza, gli accordi fra assicuratori e carrozzerie convenzionate (il cosiddetto “risarcimento diretto”).
La decisione della Corte di Giustizia europea non nasce a caso, ma è conseguenza di una causa legale avviata a fine 2010, in Ungheria, fra Allianz Hungaria Biztosito Zrt e Gazdasagi Versenyhivatal.
Nella sentenza, fra l’altro, viene evidenziato, a tutela degli
automobilisti assicurati RC auto e danneggiati, che gli accordi sulle tariffe di riparazione da applicare ai veicoli assicurati (accordi conclusi fra le Compagnie assicurative e le carrozzerie) sono di natura “Anticoncorrenziale”.
Nel caso dell’Ungheria preso in esame dalla Corte di Giustizia europea,
gli assicuratori magiari concordano all’inizio dell’anno, insieme a
concessionari auto o con l’Associazione nazionale di rappresentanza,
condizioni e tariffe da applicare per le riparazioni a copertura
dell’assicurato – danneggiato: tariffe che l’assicuratore, come si sa,
deve rifondere. Ne consegue che, in caso di intervento, le officine delle concessionarie sono legate agli assicuratori.
Ecco, più nel dettaglio, il fulcro della sentenza (reso noto da un lancio Ansa).
''L'articolo 101, paragrafo 1, TFUE deve essere interpretato nel
senso che degli accordi, mediante i quali alcune società di
assicurazioni del ramo automobilistico pattuiscano bilateralmente - o
con concessionari automobilistici operanti quali officine di
riparazione, o con un'associazione di rappresentanza di tali
concessionari - la tariffa oraria dovuta dalla società assicurativa per
la riparazione di veicoli assicurati presso di essa, prevedendo che tale
tariffa dipenda, tra l'altro, dal numero e dalla percentuale di
contratti di assicurazione commercializzati dal concessionario quale
intermediario di detta società, possono essere considerati come una
restrizione della concorrenza 'per oggetto' ai sensi della disposizione
sopra citata, qualora, a seguito di un esame individuale e concreto del
contenuto e dell'obiettivo di tali accordi nonché del contesto economico
e giuridico nel quale essi si collocano, risulti che gli stessi sono,
per loro propria natura, dannosi al buon funzionamento del gioco normale
della concorrenza su uno dei due mercati interessati''.
Secondo i portavoce dello “Sportello dei Diritti”,
questa pratica – e il risarcimento diretto che viene impiegato in Italia
– provoca un danno agli assicurati – danneggiati (che non solo non
vedono diminuirsi il premio da pagare, ma spesso non riescono a ricevere
gli interventi professionali nella stessa misura di come li
riceverebbero dal carrozziere di fiducia), e alla categoria
professionale dei liquidatori.
Gli accordi assicurazioni – carrozzerie sono dunque vietati, perché dannosi alla leale concorrenza.
E’ chiaro, a questo punto, che un’eventuale introduzione completa di
queste pratiche in Italia potrebbe comportare dei rischi.
Davide Galli, presidente di Federcarrozzieri, sottolinea come “La
nostra Associazione si impegna da sempre contro le imposizioni delle
Compagnie di assicurazione, che vorrebbero vietare agli automobilisti la
libertà di farsi riparare l’auto dal carrozziere di fiducia. Adesso
aspettiamo che anche in Italia l’Antitrust si attivi per evitare che le
imprese di assicurazione possano controllare il mercato
dell’autoriparazione attraverso clausole dubbie, a scapito della qualità
del nostro lavoro e a danno degli automobilisti”.
Fonte: http://www.notiziariomotoristico.com
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